Competenza, passione e un pizzico di follia. Ecco Riccardo Tesini, il nostro bar manager

LE FESTE SONO ORMAI VICINISSIME E NOI VOGLIAMO CELEBRARE AL MEGLIO QUESTA ATMOSFERA RACCONTANDOVI QUALCOSA IN PIÙ SUL NOSTRO PROGETTO APERITIVO GIUSTO, IN COLLABORAZIONE CON RITA COCKTAIL, E SU RICCARDO TESINI IL NOSTRO BAR MANAGER E TRAINER, DIVENTATO UFFICIALMENTE UNA #GIUSTOPEOPLE

SCOPRITE DI PIÙ SU DI LUI NELL’INTERVISTA: 

CHI È RICCARDO? 3 PAROLE CHE OGGI TI DESCRIVONO AL MEGLIO

Intraprendente, concreto, senza fronzoli (vale anche se sono 4?).

IL PRIMO “AMORE” NON SI SCORDA MAI: COME È NATA LA PASSIONE PER IL MONDO MIXOLOGY?

Se devo essere sincero un po’ per caso e un po’ per gioco. Anni fa mi sono iscritto ad un corso per barman ma non saprei dirti bene il perché. 
La consapevolezza di essere nel posto giusto e il colpo di fulmine sono arrivati dopo.
Il bello, se vuoi, è stato proprio trovare una passione e (possiamo dirlo?) un talento, per caso.
Insomma, non nasciamo tutti con le idee chiare sul nostro futuro!

LA TUA FORMAZIONE COME BARMAN È LEGATA AL FAMOSO LOCALE MILANESE RITA & COCTKAILS. SIAMO CURIOSI DI SAPERE UN PO’ DI PIÙ DELLA TUA ESPERIENZA. 

Dal primissimo corso di barman ho poi seguito un percorso piuttosto standard, iniziando dai baretti e dalle feste private, come tutti. Poi ho iniziato a viaggiare, in primis l’Australia.
Qui ho avuto la possibilità di trovare lavoro attraverso l’esperienza fatta in Italia, e sono cresciuto, anno dopo anno, viaggio dopo viaggio.
L’esperienza più formativa comunque rimane senza dubbio quella al Rita iniziata nel 2015, dove ho imparato e assimilato il concetto di completezza: dall’accoglienza al servizio, al Rita impari il bartending a 360 gradi.
All’inizio è stata tosta, Edo mi diceva sempre che dovevo affinare la tecnica, che ero ancora troppo “grezzo” e i primi drink erano sempre “questo non va bene”.
Poi, finalmente, è arrivato il primo sì. Era un Midnight in Paris e quell’anno dei drink inseriti in carta, metà erano miei.

STANDO DIETRO AL BANCONE ENTRI IN CONTATTO CON TANTE PERSONE E CONOSCI STORIE DIVERSE OGNI SERA.

Ci racconti i misteri del bartending e la serata più bella o strana a cui hai partecipato? 
Stare dietro al bancone significa lavorare sei giorni su sette, per dieci ore al giorno. È normale che ci siano tensione e stress, e nonostante tutto l’umore del barman deve essere sempre perfetto. Non puoi permetterti di avere il broncio una sera, devi essere sempre accogliente, performante, con il sorriso.
Come si riesce?
Uno dei misteri del bartending è proprio questo.
La risposta è con tanti anni di esperienza ma soprattutto con la squadra giusta. Quando funziona c’è armonia ed ogni cosa viene da sé.
Serate strane e belle invece ne ho viste tante, ma una delle cose che mi fa sempre sorridere quando penso al Rita sono le sere dei weekend in cui le comande che ci arrivavano erano così lunghe che toccavano terra. Al bancone eravamo in tre, eppure dovevamo bloccare la cassa e aspettare di metterci in pari! Te lo immagini?

TRE TRUCCHI DEL MESTIERE PER PREPARARE UN COCKTAIL PERFETTO

Ci vuole tanta curiositàconoscenza (nel senso anche di ricerca) e poi creatività. Devi prendere spunto da tutto, guardarti intorno ed essere ricettivo. A volte mi capitava di essere a cena e di avere delle idee assaggiando un piatto. 

COSA TI HA SPINTO A DIVENTARE UNA #GIUSTOPEOPLE?

In pratica è andata così: un giorno mi chiama Edo Nono e mi chiede come sto e se sto lavorando.
Al telefono mi propone un lavoro semplice, per una ventina di giorni, in un locale qui a Milano.
Senza pensarci troppo accetto e inizio nel locale Panino Giusto di via Malpighi. 
I venti giorni sono volati trasformandosi dapprima in due mesi e poi in sei ed alla fine eccomi qua, ufficialmente membro della Giusto Family.
Ho deciso di continuare e fermarmi con Panino Giusto perché fare il barman è qualcosa di totalizzante.
Adoro questo lavoro, ma mi sono accorto che stavo perdendo di vista i miei affetti e la mia vita privata.
Quando i tuoi amici escono e hanno del tempo libero tu molto probabilmente stai lavorando e viceversa.
Trovare una realtà che mi permettesse di restare nel settore e di allontanarmi un pochino dall’operatività di tutti i giorni è stata una fortuna.
Pensa che quando Edo mi ha chiamato io nemmeno conoscevo Panino Giusto. 
Ora, invece, mi sembra di conoscerlo da sempre. 

IL TUO PANINO PREFERITO?  E, DOBBIAMO CHIEDERTELO, IL TUO DRINK?

Sul panino ho una certezza: il Tartufo. 
Sul drink penso che nessun barman saprebbe dirti il suo drink preferito. Però dai, se devo scegliere, all’interno della carta di Panino Giusto quello che mi ha sorpreso maggiormente è l’Americarlo, in generale invece penso che un buon Bloody Mary possa davvero rimetterti al mondo, soprattutto durante un aperitivo.